venerdì 9 maggio 2014

Sanità pubblica a Palermo (e non solo)



Palermo.
La signora Lucia (68 anni) ha un fratello, Sergio (72), ammalato da 5 anni di Psp, cioè  
Paralisi Sopranucleare Progressiva, una malattia del gruppo Parkinson Plus, ma ben più rara, che colpisce 3 persone su 100.000.
Una malattia degenerativa, che non dà scampo.
Con le cure e l'assistenza adeguata permette un decorso dai 5 ai 10 anni, dopo i quali sopraggiunge la morte.
La qualità della vita dei malati di PSP è pessima.
La paralisi è progressiva e non risparmia nessun organo.
Nessuno.
Provate ad immaginare cosa possa significare perdere la facoltà di parlare, camminare, aprire gli occhi, inghiottire...

La signora Lucia, amorevolmente, assiste il fratello in tutto e per tutto assieme alla cognata Irene.
Ma arriva il momento in cui l'assistenza di Sergio prevede l'intervento dell'ASL.
La Psp tocca le funzioni vitali e per alimentarlo serve persino un sondino naso-gastrico, serve un letto con materasso anti-decubito, cateteri, controlli continui al cuore e mille altre cose senza le quali la vita del povero settantaduenne sarebbe in pericolo.
anche una continua fisioterapia, giornaliera, per la precisione.
Le spese così diventano insostenibili, persino per una famiglia media, una di quelle famiglie, che ai tempi della Lira, potevano essere considerate benestanti e che l'Euro e la sua crisi hanno ridotto ai limiti della soglia di povertà.
Lucia comincia la spola tra tutti gli uffici dell'Asl preposti alla richiesta di assistenza.
Quando non è la maleducazione degli impiegati e il loro continuo atteggiamento di "fastidio" la risposta che viene data alla donna è che presentate le domande e sbrigate tutte le lungaggini burocratiche, i tempi di attesa per avere ciò che spetta sono di 2-6 mesi circa.
Nel mentre i malcapitati devono sostenere a proprie spese tutto.

Anche questa vicenda, che si commenta da sola, fa sorgere una sola considerazione:
non è forse meglio augurarsi una morte veloce piuttosto che una malattia lunga e costellata di frustrazioni e delusioni per colpa di una sanità che è indifferente e lenta (ove funzioni)?

in fede
Bruno, il Superdisoccupato


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